Ormai lo avete capito, anzi credo di avervi sfinito con questa storia: io e il mio folle amore per la montagna.
Non c’è niente al mondo capace di scatenare in me così forti emozioni, è un qualcosa che faccio fatica a spiegare a parole,un qualcosa che ogni volta diventa sempre più forte, intenso.
Quando al rientro delle vacanze ho ricevuto l’invito a partecipare al festival del Puzzone e al Fassa fiori menù a Moena mi sono sentita come una bambina a cui è appena stato regalato un viaggio a Disneyland.
Ecco, la mia reazione è stata più o meno quella.
Così, nell’ultimo weekend dell’estate ho partecipato ad un festival gastronomico che ha letteralmente fatto uscire dai ristoranti una decina dei migliori talenti culinari della valle per far conoscere e degustare i sapori della cucina ladina. E questo in concomitanza con Il Festival del Puzzone, formaggio di cui sono diventata letteralmente dipendente.
Abbiamo iniziato con una fantastica cena al ristorante El Filò coccolati dalle meraviglie dello chef Nicola Vian a Pozza. Se siete in zona, che sia in inverno o estate non potete assolutamente farvi mancare una cena qui.
Il sabato mattina è partito invece il trekking gourmet (mica lo avevo capito io che si mangiava ogni tappa):un’escursione guidata nei dintorni del paese con partenza dall’agriturismo El Mas, per la colazione (segnatevi questo posto, cucina strepitosa, location tipica di montagna..io ci vado ogni anno a dicembre ma devo dire che merita anche in estate), quindi tappa a Malga Roncac per l’aperitivo ad alta quota(vista spettacolare e alle 11 ero già ubriaca) e, infine, arrivo nel caratteristico rione Turchia, dove, in antichi fienili, gli chef ci hanno servito un pranzo da leccarsi i baffi e assaggi di prodotti locali . Io neanche a dirlo credo di aver fatto scorta per due anni.
Tempo quindi di una breve sosta in hotel per svuotare lo zaino che pesava più di me (giuro che era impossibile dire di no ai biscotti al burro, al formaggio, alle tisane) e via con la visita all’azienda agricola Fiores di Vigo di Fassa che coltiva biologicamente piante e fiori per uso cosmetico e alimentare (infusi, sciroppi, erbe aromatiche). Signori e signore io qui per la prima volta nella mia vita ho mangiato un bel pò di fiori ed erbe. Mai lo avrei detto ma mi son piaciute da matti. Tutto è coltivato senza aggiunta di prodotti chimici e raccolto rigorosamente a mano.
Ma siccome durante la giornata non avevamo mangiato abbastanza abbiamo cenato in uno dei posti che assolutamente dovete provare se passate da Moena.
Ero piccola quando i miei genitori mi ci portarono la prima volta e da allora non ho smesso di tornarci.
Ogni volta un viaggio unico nei sapori, una delizia per il palato..un’esperienza incredibile che ha il nome di Malga Panna.
Parleranno le foto per me perchè ancora sto sognando i piatti che lo chef stellato, Paolo Donel, ci ha fatto assaggiare.
Ed eccoci alla domenica e ad una giornata interamente dedicata al formaggio, ma non uno qualunque: visita al Caseificio di Predazzo dove si produce il Puzzone di Moena Dop e poi Desmonteada, il rientro dall’alpeggio estivo in paese del bestiame “vestito a festa” con corone di fiori, accompagnato dagli allevatori e dai gruppi folkloristici con, a seguire, il taglio della prima forma di Puzzone di Moena/Spretz Tzaorì Dop di malga 2015.
Non potevo partire senza un degno saluto alla montagna e così ho provato il ‘percorso sensoriale’a piedi scalzi.
Un’esperienza unica a stretto contatto con la natura dove fare il pieno di emozioni accompagnati dal silenzio, dai raggi di sole che giocano a nascondersi tra gli alberi, dalla maestosità delle valli e dal profumo del legno.
Un rapporto d’amore con la montagna unico, infinito e indefinito, un legame forte, profondo che fa parte della mia vita da sempre e che col passare del tempo diventa sempre più intenso.
Tutto questo e non solo è la Val di Fassa.
Un posto che una volta visitato non uscirà più dal vostro cuore..
Un grazie speciale all’Azienda per il Turismo della Val di Fassa e a Strada dei Formaggi delle Dolomiti per questa meraviglioso regalo che mi hanno fatto.