Il Mercato Metropolitano arriva a Torino

Da quando dieci anni fa sono stata stregata dall’energia di Milano, mi è rimasto il tarlo che a Torino in confronto non succeda mai nulla di nuovo. Invece, per fortuna non è affatto così.

Proprio oggi ho fatto una bella scoperta, la prima che con un po’ di emozione condivido con voi.

Già da qualche settimana girando per la città mi sono accorta che pullula letteralmente di mercati e mercatini in quasi tutte le piazze del centro: decorazioni di Natale, alimentari, prodotti tipici, artigianato. Ce n’è per tutti i gusti. Ma uno in particolare ha attirato la mia attenzione. Così questa mattina la mia piccola ed io siamo partite armate di borsa a tracolla e macchina fotografica come due turiste alla volta di Piazza XVIII Dicembre.

Il Mercato Metropolitano di Torino, più che un mercato è un esperimento di recupero di vecchie stazioni dismesse. Il primo MM ha debuttato a Milano nel corso di Expo e visto che il format funziona (e a Torino hanno trovato una location perfetta e abbandonata al punto giusto), ci hanno provato anche qui.

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Allestito nel giro di dieci giorni (!!) l’MM è letteralmente spuntato a sorpresa. E in effetti guardando le facce degli ignari passanti che decidono di varcarne la soglia, ti accorgi che pure loro non se lo aspettavano. Dopo anni di abbandono la vecchia stazione di Porta Susa (ormai soppiantata dall’avvenieristica nuova stazione) rivive una seconda vita. Nell’atrio, la sala, d’aspetto, la biglietteria e il vecchio bar, tutto ha un sapore di nuovo e antico allo stesso tempo. E fa sorridere, perché i muri sono rimasti esattamente com’erano, con le loro macchie di umido e alcune vecchie insegne che sembrano dimenticate per la fretta, ma che si fondono perfettamente con quelle moderne in stile vintage. Tante piccole botteghe di street food, tavoli e sedie colorate, luci e lucine a volontà sono affiancati da un mercato alimentare di piccoli produttori e agricoltori, libri di cucina e oggettistica.
Parole d’ordine: artigianale, locale e bio, ma soprattutto buono!

L’impatto è allegro e piacevole. Ogni bottega prepara e vende prodotti regionali, ma alla sua maniera: la pizza del Triveneto, la pasta del Monferrato, il burro della Val D’Aosta, le nocciole dell’Alta Langa, le birre artigianali. Sul retro dell’atrio, dove una volta si accedeva al binario numero uno file di panche stile Oktoberfest e la possibilità di prendere una birra, o un aperitivo accompagnati da sfiziosità di ogni tipo. Il tutto condito dall’atmosfera calda e natalizia di questi giorni, che lo rende davvero speciale. Presente anche il team di #seguilabocca con Amuse Bouche, Maido e Hambistro

Ci sono stata di mattina e secondo me ho fatto male, nel senso che l’MM – aperto fino alle 22:30- sembra animarsi soprattutto la sera (e questa sera c’è pure l’inaugurazione ufficiale!) e l’esperienza serale non voglio proprio perdermela. Tanto pare che l’esperimento durerà almeno nove mesi e presto interesserà anche un’ala supplementare della stazione con l’apertura di altrettante nuove botteghe.

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Insomma, un like al Mercato Metropolitano. Tornare nella vecchia stazione – piombata suo malgrado improvvisamente nel futuro – a me ha regalato un momento davvero divertente di ricordi dei miei viaggi adolescenziali. E già questo sarebbe bastato per avere voglia di tornarci.

Gaia Quaranta
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