Da quando sono piccolissima ho la strana abitudine (o almeno io la considero strana) di suddividere l’anno in blocchi o comunque di creare un catalogo mentale dei periodi salienti e più belli di esso.
E quindi comincio il conto da Settembre (ovviamente retaggio scolastico ormai profondamente radicato anche all’alba dei 28), poi c’è il settore autunno che comprende le Ottobrate romane con i suoi tramonti d’oro e la raccolta di foglie, funghi e castagne con annesse vellutate a cascata. Segue prepotentemente il grandissimo blocco di Natale. E qui c’è una massiccia parentesi da aprire che spazia in ogni tempo ed in ogni luogo: albero, lucine, pandoro, addobbi di tutti i tipi, parenti, panettoni, ricette di Natale, ancora parenti, correre a destra e a sinistra per comprare regali, cenone, befana, dolcetti, Capodanno, tortellini e parenti, lenticchia e cotechino e tanti cari saluti!
Dopodichè nel mio schema mentale si forma una specie di buco nero. In questo vuoto di colore scuro (si perché i miei blocchi sono anche colorati da bravo unicorno sognatore quale sono!), per lo più viola, blu o proprio nero, non c’è nulla fino a Pasqua, viene appena rischiarato da un paio di macchie di colore.
La prima, che poi è l’avvisaglia della Primavera (rosa e pesca, in questo caso), è il riallungarsi delle giornate: dopo l’Epifania la mia missione è quella di tenere sotto controllo i minuti di luce in più per ogni giorno che passa, perché la cosa mi rende assai felice e produttiva e chissene se sono allergica da morire, per un po di felicità gratis questo ed altro!!!
La seconda macchia di colore è il Carnevale. Se c’è una cosa che adoro da impazzire è scovare le tracce del passaggio di bimbi mascherati guardando per terra…le mascherine, è risaputo, lasciano scie lunghissime di coriandoli e stelle filanti come fossero comete dipingendo di sorrisi il grigio dell’asfalto! C’è un mucchio di poesia in tutto ciò, ma oltre ad essa ci sono un sacco di dolcetti deliziosi…ed è proprio qui che volevo arrivare (ovviamente)!
Da sempre a casa mia in questo periodo si cucinano un mucchio di castagnole, quelle fantastiche palline fritte con l’alchermes…quando ero piccola adoravo creare un impasto rosa acceso con una minima quantità di liquore, pensavo di essere una maga o qualcosa di simile! Ma nel tempo ho imparato che l’Italia è piena di ricette di Carnevale, soprattutto di bonbon fritti (perché poi in questo periodo sia così tutto maledettamente fritto e unto, ma così buono e goloso, io non l’ho mai capito…voi ne sapete qualcosa?!?) e zuccherosi.
Guardacaso, essendo alcuni dei miei avi di origine marchigiana, ho trovato in un vecchio quaderno di mia nonna, la ricetta degli scroccafusi, delle palline fritte molto simili alle castagnole nostrane che impiegano del vino bianco al posto dell’alchermes.
So che la maggior parte di voi me ne dirà di ogni quando confesserò che, invece di friggere, stavolta ho acceso il forno!!! Ebbene sì…l’ho fatto, ma fidatevi che creano dipendenza allo stesso modo!! Ovviamente se siete tradizionalisti fino al midollo, vi basterà prendere una padella e mettere a scaldare l’olio…gli ingredienti sono sempre gli stessi!!!
Ah, per chi fosse interessato a sapere qual è l’ultimo blocco dell’anno c’è poco da dire…è di un giallo vivido ed intenso, comprende l’estate e prevede maniche corte, giornate interminabili e tanto, tantissimo caldo!!!
Scroccafusi
500 gr farina 00
350 gr di zucchero semolato
La scorza grattugiata di un limone
3 uova
2 cucchiai di vino bianco (io ho usato del vinsanto)
50 ml di olio evo
Sbattete i tuorli con 300 gr di zucchero.
Nel frattempo, con un pizzico di sale, montate a neve ferma gli albumi, poi aggiungeteli ai tuorli amalgamando il tutto con un cucchiaio di legno e mescolando dall’alto verso il basso.
Aggiungete il vino, l’olio a filo e il limone.
Infine, aggiungete la farina setacciata. Quando l’impasto sarà bello sodo, prendete una quantità d’impasto di grandezza pari ad una noce e formate delle palline.
A questo punto non vi resta che scegliere: friggere in padella con olio di semi oppure accendere il forno a 150° e cuocere gli scroccafusi per 20minuti.
Flavia Priolo
Tè verde e pasticcini