Essenziale – Firenze

Il bello dell’autunno è che porta con sé una ventata di novità. Nuovi propositi, nuovi incontri, nuovi posti da scoprire.

A Firenze, ad esempio, ha appena aperto Essenziale, il nuovo ristorante di Simone Cipriani (ex chef del Santo Graal, per intendersi), in piazza del Cestello. Ed io, che già era stata conquistata dalla sua cucina, non potevo che prenotare subito una cena qui per inaugurare nel migliore dei modi la mia stagione preferita.

Soddisfatta della serata? Decisamente sì.
Essenziale mi è piaciuto eccome, per ben più di un motivo (e mi sento di azzardare già l’ipotesi che saranno le stesse ragioni per cui ve ne innamorerete anche voi).

Innanzitutto adoro l’idea che sta dietro al nome stesso: ridurre tutto all’Essenziale, pulendolo del superfluo, per permettere di concentrarsi sui sapori autentici e sull’esperienza della cena in sé.
Impresa per nulla facile, eh. Lo riassume molto bene la citazione di Bruno Munari che campeggia all’ingresso del locale:
“Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. È difficile essere facili. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere cosa togliere.”

Questa filosofia si traduce innanzitutto in un arredamento pulito, minimale, in cui spiccano solo alcuni tratti d’autore: alle pareti le affascinanti fotografie di una Firenze riflessa in cucchiai e in un angolo l’inseparabile Gianni, un pinguino bianco gigante, mascotte del locale, che ogni giorno viene personalizzato con accessori e frasi celebri legati agli avvenimenti della giornata.
Il resto è talmente semplice che a prima vista sui tavoli sembrano mancare addirittura le posate. Salvo poi scoprire che sono “nascoste” in cassettini a scomparsa incorporati nel tavolo stesso, uno per ogni seduta. Soluzione strategicamente pensata per una duplice finalità: risparmiare sui camerieri in favore di un maggior numero di cuochi in cucina e permettere al personale di sala di concentrarsi più sulla descrizione dei piatti.
Mise en place essenziale, decisamente, e geniale allo stesso tempo.

All’atmosfera conviviale contribuisce anche la possibilità di sedersi al lungo tavolo comune per il quale non si accettano prenotazioni, dedicato agli avventori improvvisati dell’ultimo minuto. Aspetto da non sottovalutare: di locali pretenziosi con lista d’attesa di settimane ne abbiamo abbastanza, eh.
Poi, per i più fortunati (o curiosi, come la sottoscritta) rimangono alcuni posti al bancone dello chef, per avere una visione privilegiata della preparazione dal vivo dei piatti.

Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoni
Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoti

E qui arriviamo al vero protagonista di una serata da Essenziale: il cibo.

Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoti
Credits Giovanni Rasoti

Anche qui resta imperante il concetto di “essenziale”, con ricette della tradizione italiana e toscana, rivisitate con una componente ludica e creativa, ma sempre evitando rielaborazioni troppo complesse.
E, ve lo dico subito, dimenticatevi la dieta dal momento esatto in cui varcherete l’ingresso per almeno un paio d’ore. perché nel menù troverete un bel po’ di proposte che proprio sarebbe un affronto non assaggiare.
Come la Seppia al tegamino in zimino (all’occhio un classico “uovo all’occhio di bue”; salvo poi scoprire che il bianco è in verità seppia saltata), i Gnocchetti cacio e pesce (con impasto a base di baccalà e arricchiti di grue di cacao) o l’insolita faraona con banana e passion fruit rinominata Mediterraneo tropicale. E ancora i dessert Fior d’evo (a base di gelato all’olio extra vergine) e il classico Riso al latte arricchito con una spolverata di thè matcha. Io li ho letteralmente spazzolati, ma che ve lo dico a fare, ormai la mia propensione ai dolci è ben nota.
Nel caso di indecisione di fronte al menù si può anche optare per uno dei tre menù degustazione, a sette, cinque o tre portate. Quest’ultimo, chiamato Conoscersi, è stato proprio pensato per i primi mesi, proprio per permettere ai nuovi commensali di fare la conoscenza con la cucina di Simone al un prezzo decisamente accettabile di 35€.
Ecco, c’è di buono che questo Essenziale abbandona pure la pretenziosità di prezzi esagerati in favore di una proposta più abbordabile: altro punto a favore di Simone e soci!

Se poi le sopra decantate abilità culinarie dello chef ancora non vi avesse convinto, beh, aggiungo che conoscerlo vale la pena per appagare non solo il vostro palato, ma anche la vista. Sì, sì, avete capito bene: questo Simone Cipriani è anche un gran figo.
Andare in piazza del Cestello a buttare un occhio dietro al bancone per credere.

Essenziale
Piazza di Cestello, 3R
Firenze
Da martedì a domenica 19.00 – 22.00
Tel 055.2476956

Elena Minozzi
www.justmeandthecities.com
elena

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